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L’idea di compilare un Dizionario Essenziale Italiano Santacrocese sorge nello stesso momento in cui inizia la raccolta del Lessico perché sin da quegli ormai lontani anni Ottanta del secolo scorso, quando comincia a maturare l’interesse per il dialetto santacrocese, eravamo convinti della necessità, per il futuro fruitore, di partire dalla lingua nazionale per la ricerca delle voci dialettali di interesse. Ma solo con questo proposito. Per l’approfondimento, infatti, sarebbe stato in ogni caso indispensabile ricorrere al volume che parte invece dal dialetto perché è lì che abbiamo imprigionato la storia e la civiltà dei nostri avi attraverso gli innumerevoli e coloriti modi di dire, espressioni, proverbi, indovinelli e quant’altro. Per questo, dunque, il titolo di Dizionario Essenziale.

Nella selezione lessicale ci siamo limitati ai termini corrispettivi del dialetto di massima presenti nel primo volume, ricostruiti sia attraverso la nostra parlata quotidiana perché il dialetto santacrocese ci appartiene come lingua madre, sia attingendo dal poeta massimo Raffaele Capriglione e dal resto della letteratura scritta che per fortuna a Santa Croce di Magliano non è rara come altrove. Si potrà notare, inoltre, che abbondano le voci relative ai mestieri e ai loro arnesi di lavoro, come pure quelle che descrivono la vita contadina e la coltivazione del campo, attività primordiali che hanno caratterizzato nei secoli l’economia del paese.

La scelta del lemma italiano per la traduzione fedele di alcuni oggetti, o della flora in particolare, non è stata semplice in certi casi. Per esempio, nel nostro percorso di ricerca degli anni passati la maggior parte dei nomi di piante e di erbe in dialetto sono state fornite da un pastore che governava il suo gregge per i tratturi della periferia, nella cui compagnia abbiamo trascorso lunghe e ripetute giornate. Non si poteva, allora, che trascrivere e descrivere i nomi pittoreschi del dialetto che ci indicava il volenteroso informatore lasciando intenzionalmente per dopo, come in effetti successe in parte, la ricerca più meticolosa della nomenclatura italiana affidandoci alla collaborazione degli amici e conoscenti del posto, specialisti in agraria e in botanica, ma soprattutto attingendo da un erbario illustrato che per caso è caduto nelle nostre mani, per delucidare i legittimi dubbi che ci perseguivano. Non è stato possibile, tuttavia, identificare il cento per cento del materiale raccolto tanto che per sette o otto voci non abbiamo trovato miglior forma che registrarle sotto il nome generico di ERBE rimandando alla consulta del Lessico per una sintetica descrizione delle loro caratteristiche.

Anche per la grammatica ci siamo limitati all’essenziale, optando appena per gli articoli con il fine di precisare genere e numero delle voci dialettali. Per i verbi irregolari, invece, si è indicato accanto all’infinito il participio passato.

Con questo nuovo volume poniamo punto finale alla raccolta lessicale del santacrocese co-sciente di aver lasciato, sicuramente, un materiale prezioso nel dimenticatoio. Ma non si poteva fare di meglio a quasi diecimila chilometri di distanza… La speranza è che partendo da questa fonte, e prima che scompaiano del tutto gli ultimi vestigi dell’antica lingua alimentata dalla saggezza dei nonni, uno o più studiosi volenterosi del posto s’impegnino nel riscatto di quanto sia potuto sfuggire alla nostra penna.

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